Ci sono le giornate come quelle di oggi, che la voglia di girarsi e guardare ciò che è successo fino a ieri è tanta o forse più la voglia di rivivere tutte quelle sensazioni che ci hanno fatto smuovere dentro. Momenti di caos totale, che non si sa bene da che parte iniziare a mettere ordine dentro e fuori di te. E’ tutto come quando andiamo a cercare perle, tessuti, idee: compriamo con la foga di vedere già il prodotto finito, con la mente che cavalca l’onda della fantasia, che intreccia modelli, abbinamenti di colore e forme. Gli sguardi parlano, i sorrisi rispondono e una volta che varchiamo la soglia del laboratorio si butta tutto sul nostro tavolo di legno grezzo. Ed ecco apparire il caos. Svuotiamo i sacchetti e tutto si mischia, tutto si confonde, tutto perde forma, non riconosciamo nemmeno più le cose che attimi prima ci sembravano già finite. Rimaniamo solo immobili a guardare quello che abbiamo combinato di fronte a noi, perché siamo state noi le artefici di tutto questo caos. Non sappiamo se rimanere ore a guardare, se aprire una bottiglia di vino e accendere una sigaretta, se chiudere la porta e uscire fuori, se metterci le mani dentro e fare ancora più confusione, se piangere o ridere di gusto. Si potrebbe fare tutto, dalla prima all’ultima cosa, ma poi decidiamo di inspirare ed espirare profondamente a pieni polmoni, ci sediamo e con calma mettiamo mano a quel caos. Le perle le dividiamo una ad una per colore e per forma, le guardiamo, le analizziamo, le tocchiamo e creiamo puzzle di colori dentro le nostre scatole trasparenti. Dalla sfumatura più chiara a quella più scura. Pieghiamo i tessuti e le pelli, con massima attenzione facciamo combaciare tutti i lati, i fili si sistemano come soldatini che aspettano il “via” per partire.
Il silenzio fa parte di questi momenti, raramente ci parliamo o ci confrontiamo perché in mezzo a quelle perle e quei colori ci sono tutti i nostri pensieri, ci sono attimi della nostra vita che hanno bisogno anch’essi di essere sistemati in uno di quei cassetti o di quelle scatole trasparenti. Non hanno bisogno di essere condivisi, ma necessitano chiarezza solo ed esclusivamente in noi, non è sempre semplice trovare un posto a tutto perché non tutto ha lo stesso peso, la stessa forma e lo stesso materiale, alcuni momenti li sistemi affinchè siano facili da riprendere, da rivedere e ricordare, in una di quelle scatole trasparenti, che tutto è visibile anche solo di sfuggita. Altri, invece, vorresti nasconderli sotto tutto, spingerli in fondo a un mobile, ma tanto sai che sono troppo ingombranti per renderli invisibili. Così decidi di lasciarli lì, dentro il tuo mobile ma con il giusto spazio perché è proprio per questo che sono speciali e sono diventati tali. Alle volte tornerai a guardarli e analizzarli e con il passare del tempo ti accorgerai che la forma stranamente cambia ma la materia mai. Quella non potrà mai perdere valenza perché farà sempre parte di noi.
Finiamo di sistemare tutto e quel tavolo torna pulito e vuoto, in ordine come prima di creare il caos. Tutto sistemato, pronto per essere assemblato, per dare una nuova vita a tutto ciò che abbiamo rinchiuso in scatole e cassetti. Sappiamo già che determinate perle non le utilizzeremo per un po’, che certi intrecci non sono ancora pronti per essere chiusi, ma il bello è proprio questo. Abbiamo il potere di decidere quale perla infilare per prima, quali dadi metterci affianco, un po’ come nella vita quotidiana. Siamo noi che ci creiamo una collana tutti i giorni, può essere di tonalità scure e cupe o di colori vivaci e gioiosi, sta solo a noi decidere, ma saranno comunque colori da far vedere al mondo.
Ci saranno collane che rimarranno aperte e senza chiusura per parecchio tempo, ma quando un giorno l’occhio cadrà sul gancio perfetto, sul moschettone che stavi aspettando, solo a quel punto diventerai tu la modella perfetta per indossarle. Per andarne fiera ed orgogliosa.
Perché tutto si riduce a trovare la forma perfetta, perfetta per noi stesse.
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